Hai cercato su Google la frase bondage significato? Bene, allora questa guida completa ti darà tutte le indicazioni che vuoi sapere su questo argomento e non avrai bisogno di andare a spulciarti altri siti per capire di cosa si tratta.
Dai un’occhiata qui sotto e scopri cosa questo mondo nascosto ed intrigante.
Bondage: Il significato di questa parola è..
La corda scivola sulla pelle nuda. La schiava sente la ruvidezza della fune contrastare con la sua morbidezza, è eccitante sentirla sfregare come una barba incolta che preme sull’addome.
Il senso di intrappolamento, asfissia e disarmo sono totali ma stranamente c’è una sensazione di libertà che cova nella parte più profonda di sé.
Questo sentirsi in balia dell’altro, in un rapporto di fiducia e protezione, è una condizione di sottomissione pura.
Il significato di bondage è proprio questo: completa sottomissione e soggezione a un padrone. Ma è possibile parlare anche di schiavitù in questo secolo? La risposta non è così scontata.
Nella comunicazione con il mondo, l’essere umano usa quelli che comunemente sono chiamati 5 sensi.
Tramite la vista può riconoscere il pericolo e la bellezza, tramite l’udito può ascoltare suoni e parole, con l’olfatto riconosce cibo e profumi, con il gusto assapora ciò che di buono o cattivo gli è concesso e con il tatto tocca e prende ciò che gli serve.
Ma nel bondage tutto è precluso da passivo.
Immagina:
- di non poter vedere ciò che ti stanno facendo
- di non sentire alcun suono se non il ritmo del tuo respiro,
- le tue mani bloccate dalle corde
- di ritrovarti sospeso in una dimensione irreale.
Il bondage vuole portarti laddove nessuno è mai riuscito, facendoti conoscere e attraversare mille parti di te.
Se dovessimo rappresentare il bondage figurativamente, potrebbe essere un buco nero.
Questa pratica risucchia tutto ciò che è concreto, lo cancella e lo svuota. In cambio ti dona l’ignoto, lo sconosciuto, l’intangibile.
Cosa significa questo? Semplice, ciò che le persone provano nell’essere legate è profondamente soggettivo e cambia a seconda dell’approccio emotivo che si riflette con il bondage.
C’è chi trova una sessualità disarmante e atipica, chi una perversione ossessiva, chi un pericolo eccitante, chi la cognizione di sé o la perdita temporanea di se stessi.
Qualunque sia il motivo che spinge verso il bondage, esso merita rispetto.
D’altro canto vivere il bondage da attivo è complesso e consta di un cammino lungo in cui la pratica e la tecnica sono costanti, ma non tutti uguali.
Nel significato di bondage non vi è alcuna restrizione e chiunque si approccia a questo mondo può imparare e variare a seconda del proprio stile.
Senza contare che esistono diversi filoni del genere.
Il più conosciuto è sicuramente il Rope Bondage, il cui significato di bondage è “schiavitù” e “corda”. Questo genere si è ampiamente affermato in Occidente ed è il più comune da vedere nei vari film e documentari che trattano di questo argomento.
Il bondage occidentale rientra nel più generale nome di Western Bondage e si contrappone decisamente con il bondage giapponese, noto come Shibari.
Le differenze sono infinite, sia come tecniche che come ideologia di fondo, ma entrambe estremamente affascinanti.
In quello occidentale il significato di bondage è legata alla schiavitù fisica e all’umiliazione.
Particolare attenzione va posta alle legature, simmetriche e perfette come il compito di matematica di un secchione.
Nulla è lasciato al caso e tutti diventa un’apparire, come tipico è l’approccio estetico dell’Occidente al tema della perfezione.
Nel corso degli anni, il legame tra bondage e BDSM (leggi questo post sugli annunci BDSM) si è fatto sempre più viscerale.
Basti pensare al fenomeno delle “50 sfumature” in cui il protagonista Padrone lega la sua schiava con una legatura veloce e ben fatta, per poterla umiliare prima del rapporto sessuale.
Ma cosa c’entra il bondage con il sesso? Assolutamente nulla.
Rientra in quella variazione personale tipica del BDSM e se il significato di bondage diventa un preliminare al sesso allora è accettabile in maniera soggettiva ma non oggettiva.
Traslando il discorso verso quest’ultimo punto, possiamo dire che esistono 6 campi di applicazione del bondage:
1. La Costrizione
Intesa come una limitazione fisica in cui più arti vengono legati insieme e il soggetto non riesce più a muoversi.
2. La Restrizione
Legata al tema precedente ma in maniera molto più estrema.
Nel BDSM, la costrizione viene usata anche per provocare dolore se si muove, costringendo la persona all’immobilità (dolorosa anch’essa dopo un limitato periodo di tempo).
3. La Separazione
Ovvero il divaricamento o l’allontanamento degli arti, solitamente le gambe.
Quest’ultima è utilizzata sopratutto per umiliare i sottomessi, torturando le parti intime o praticando un rapporto sessuale.
4. Il collegamento
Inteso come unione delle parti del corpo ad altri oggetti, che sia anche un semplice palo.
5. La sospensione
Sicuramente una delle più sceniche in cui il corpo è appeso al soffitto o qualsiasi altro elemento dello spazio, permettendo ai sottomessi di sentire il vuoto intorno a sé.
6. La Mummificazione
Il più estremo in quanto consiste nella completa immobilizzazione e nella privazione di tutti i sensi.
Quest’ultimo è molto pericoloso e deve essere effettuato solo da Maestri del bondage, onde evitare situazioni gravi o peggio.
A seconda del genere esistono diverse tipologie di strumenti come corde, ganci per le sospensioni, nastro adesivo per la mummificazione, ecc.
Molto spesso l’uso di strumenti e pratiche ulteriori è legato al feticismo o alla branca del BDSM che si ama.
Se tra le due persone c’è un rapporto personale e intimi, il sesso diventa un fine; se tra master e slave c’è un rapporto di dominazione basato sull’umiliazione allora è la vergogna a indirizzare il significato di bondage.
Se c’è un rapporto soft si opterà per un light bondage ovvero l’utilizzo di pochi e semplici nodi bondage a cui abbinare il solletico (altra pratica molto comune nel BDSM); mentre se si ama il dolore estremo, si può essere legati e catapultati in un circolo di torture e fustigazioni senza possibilità di fuga e via discorrendo.
Il significato di bondage è proprio in questo: nelle tantissime sfumature di questa pratica che ben si applica al proprio piacere e al proprio feticismo.
L’origine del bondage
L’origine del bondage non è chiaro, alcuni credono sia nata in Giappone dove già nel 1600 le geishe usavano nodi semplici e perlopiù artistici come strumento di seduzione.
Alcune tracce del bondage sono state ritrovate in alcuni antichi manoscritti persiani, risultando che questa pratica veniva effettuata dai Medi per scopi erotici.
Ancora una volta il significato di bondage è legato in maniera sottile all’erotismo e alla seduzione.
I Maestri assoluti di quest’ultima sfera del bondage sono i giapponesi. Nella loro terra, il bondage cambia nome e assume il termine shibari.
Ricordiamo che il significato di bondage era sottomissione, mentre shibari significa letteralmente maestro di corda.
Già da questa piccola differenza è possibile scovare la profonda lontananza tra le due correnti.
Per i giapponesi è molto importante praticare lo shibari in quanto arte.
L’approccio estetico spesso non è legato all’erotismo, o almeno non nel senso che dà l’Occidente, ma solo ed esclusivamente all’atto di legare in sé.
La tecnica è molto raffinata e fine, con spiccata predilezione verso i nodi molto complessi.
Spesso l’asimmetria ha la meglio sulla banale simmetria, come in un gioco in cui la corda rappresenta il divenire e non il compiuto.
I nodi dello shibari non seguono alcuna legge prescritta ed è il Maestro in questione a personalizzare e individualizzare ogni volta le legature, in base ai suoi sentimenti e alla persona da legare.
Certamente anche in Giappone il significato di bondage è legato al controllo e alla sofferenza ma in maniera meno banale.
Non si vuole imprimere la propria idea di dolore ma lasciare che sia la persona legata a modulare le proprie sensazioni, raggiungendo la libertà nel soggiogamento. Un’antitesi che molto assorbe dalla cultura giapponese.
Inizialmente lo shibari era usato per legare i prigionieri, impedendogli la fuga. Polizia e samurai usavano quindi questa pratica a scopo prettamente pratico e tale rimase dal XV al XVIII secolo, fino a Seiu Ito: l’inventore del kinbaku.
Cos’è Il kinbaku?
A differenza del significato di bondage, il kinbaku viene tradotto con “legatura stretta“.
La prima prova scritta di questo termine si ebbe in un magazine giapponese del 1952.
Non si sa se esistesse da prima di questa data o fosse un neologismo ma fatto sta che Seiu Ito la introdusse nel gergo comune.
Seiu utilizzò il kinbaku come legatura per le sue modelle, era infatti un pittore molto famoso che nel corso dei suoi anni artistici venne spesso frenato dalla censura giapponese.
Non è ancora chiaro se kinbaku e shibari siano la stessa cosa in quanto esistono due correnti di pensiero al riguardo.
C’è chi li ritiene sinonimi e chi invece vede nel kinbaku un’eredità molto più profonda ed emotiva dello shibari.
Una tecnica romantica: l’Hishi
Una delle tecniche più romantiche è l’Hishi, che consiste nel legare gli arti superiori al busto, in un gioco di trame e legature molto affascinante e sensuale.
I giochi geometrici dei nodi hanno ispirato innumerevoli artisti del bondage e ancora adesso i disegni continuano ad essere personalizzati e rinnovati ad ogni legatura.
Questa particolare predilezione estetica ha ispirato il nome dell’Hishi (diamante) in quanto, proprio come un diamante, il nodo parte dal centro diramandosi poi verso i lati e racchiudendosi nuovamente verso il centro.
Imparare quest’arte è difficile ed esistono veri e propri corsi di formazione per imparare come legare i vari tipi di corde, come rispettare le norme di sicurezza e scongiurare qualsiasi rischio per il legato.
Le pratiche da rispettare nel BDSM
Come tutte le pratiche BDSM esiste infatti un codice di regole d’oro da rispettare.
In primis è fondamentale che le due persone siano consenzienti e consapevoli.
Molto spesso si viene a creare un legame profondo tra le due parti, come se si arrivasse ad un livello di interconnessione atipico e meraviglioso.
Nel significato di bondage c’è qualcosa di implicito in quanto la costrizione della corda diventa un abbraccio, caloroso e protettivo del master o della mistress nei confronti dei suoi slave.
Risulta difficile legare e accogliere la fiducia del sottomesso senza il suo consenso ma per evitare qualsiasi tipo di problema è meglio conoscersi prima e specificare la safe word.
Cos’è la Safe Word?
La safe word è la parola di sicurezza, laddove il legato senza troppo dolore o si senta in una situazione di pericolo, basta pronunciarla per poter essere subito slegato e libero.
Nel significato di bondage la sottomissione è pura e sincera ma comunque controllata e sicura.
Se hai intenzione quindi di introdurti in questo mondo, cerca la persona più adatta a guidarti.
Se trovi eccitante l’idea di dominare una persona solo tramite una legatura, comincia ad imparare come e quanto legare.
Bisogna prendersi del tempo per effettuare una legatura a regola d’arte e che non vada a ostacolare la normale fisiologia dell’organismo.
Una legatura può:
- bloccare il flusso sanguigno
- provocare uno strappo muscolare
- o comprimere i nervi.
Il risultato sarebbe molto rischioso perciò è meglio osservare e ripetere i vari nodi con l’ausilio di un Maestro e solo in seguito provare da soli, sempre in maniera graduale e ponderata.
Come devono essere i Nodi Bondage?
Ogni nodo deve essere scorsoio, in modo da essere facilmente sciolto in caso di emergenza ed è consigliabile avere sempre un paio di forbici sotto mano per tagliare rapidamente le corde.
I nodi non devono essere troppo stretti e non devono mai e poi mai legare il collo.
Se gli arti perdono sensibilità o assumono un colorito violaceo, allora si sta ostruendo il circolo sanguigno e bisogna allentare i nodi.
Bisogna porsi un limite di tempo massimo, quando si pratica il bondage il tempo scorre e per evitare di provocare danni permanenti è meglio cronometrarsi.
Se si è stanchi o non si è sicuri di poter annodare in maniera sicura è meglio evitare, in quanto nel significato di bondage è sottintesa la piacevolezza dell’esperienza, anche quando è compreso il dolore.
Le mistress e i master professionali, spesso, si specializzano nella pratica del bondage, consapevoli che moltissimi slave ricercano la legatura come simbolo di appartenenza totale e sottomessa.
Il significato di bondage in fondo significa proprio questo. Qualora volessi sottoporti in qualità di schiavo o schiava è bene cercare un Maestro del genere, in modo da vivere un’esperienza appagante e piacevole in totale sicurezza.
Al contrario, se invece vuoi essere proprio tu a legare un sottomesso, preparati ad una strada lunga e difficile ma piena di soddisfazioni.
Ad una prima fase teorica, in cui imparare ed esercitarsi sarà la normalità, ne seguirà una pratica in cui espletare in piena autonomia il bondage.
Qualunque sia il tuo ruolo, solamente provandolo potrai capire pienamente il significato del bondage e la magia che si nasconde dentro di esso.